Biografia

Ho scritto su Giulio Paolini e David Tremlett, intervistato Giuseppe Scarpitta, Conrad Marca Relli, Marina Abramovich. Organizzato cicli di conferenze sul tema della memoria, sull’arte e sulle nuove esperienze del sapere con artisti, filosofi e neurobiologi, Anne et Patrick Poirer, Jean Jacques Wunenburger, Luigi Zoja, Silvano Petrosino e Semir Seki.

La prima biografia l’ho pubblicata per Elvira Sellerio nel 2005, Lo scrittore che dipinse l’atomo. Vita di René Paresce da Palermo a Parigi e , il Catalogo Ragionato Generale (Skira, 2012). Di Paresce e dei suoi rapporti con Les Italiens de Paris ho organizzato una mostra a Bologna presso la Fondazione Cassa di Risparmio – Genus Bononiae (2017/18), un catalogo e un libro edito da Utet, Les Italiens. Sette artisti alla conquista di Parigi.


Per Mondadori ho scritto Regina di quadri. Vita e passioni di Palma Bucarelli (2010, 2019), Le signore dell’arte. Quattro artiste italiane che hanno cambiato il nostro modo di raffigurare il mondo (2012), con i ritratti di Carol Rama, Carla Accardi, Giosetta Fioroni e Marisa Merz,
e
Margherita Sarfatti. La regina dell’arte nell’Italia fascista (2015).

Raccontare una vita è come intraprendere un lungo viaggio, bisogna essere sempre pronti a ripartire verso altre strade e disposti a perdersi per poi ricominciare.

Scrivere una biografia è un genere poco praticato in Italia. Devi prendere il protagonista nella culla e portarlo fino alla fine della sua vita. Anzi devi raccontare chi erano sua madre e suo padre, la sua famiglia prima della sua nascita, descrivere l’ambiente, il contesto culturale, politico, sociale ed economico in cui quella stessa famiglia ha vissuto.
Così nel raccontare le vite delle persone cominciano una ricerca e una scoperta che vanno ben oltre la vita stessa e ti riporta indietro nel tempo a cercare tra i documenti, le immagini le fonti orali e scritte. Un viaggio anticonvenzionale che scorre parallelo al corso della Storia con la esse maiuscola.
Quando scrivo cerco di far vivere i miei personaggi, di approfondire le loro avventure o i loro drammi per avvicinarli alla sensibilità dei miei lettori anche quelli che non li conoscono, ma che possono restarne come me affascinati.

Ho cercato di raccontare la storia di due grandi donne, protagoniste anche controverse della cultura italiana del secolo scorso, Palma Bucarelli e Margherita Sarfatti e adesso con il libro appena uscito racconto la vita straordinaria del nostro più grande artista del Novecento, Umberto Boccioni. Morto a soli 33 anni Boccioni è l’antesignano dell’artista contemporaneo. Avrebbe potuto dipingere altri capolavori straordinari anche se ha fatto in tempo a lasciare una grande traccia di sé e della sua ricca esperienza di vita.
Ho scritto la sua biografia pensando agli artisti e partendo dalle sue opere – L’autoritratto, La città che sale, La Rissa in Galleria, L’Idolo Moderno, Gli stati d’animo, Forme uniche della continuità nello spazio – e ho cercato di restituirne il piglio sovversivo che poco ha a che fare con le vicende politiche del fascismo. Perché Boccioni è un uomo libero che sovverte le regole nell’arte e nella vita, perché  è artista d’avanguardia e per l’avanguardia l’arte coincide con la vita.

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